Prologo - 3 Agosto 2008 - Venezia Strano risveglio. Non faticoso, ma... "strano". Strana atmosfera. Strano il "sentire" questa "strana" partenza. Mi sento un po' uno zombie, e come tale faccio le ultime cose. Alla fine, i "saluti". Ma che tipo di saluto è? Chi lo sa? Vedremo. Scendo, 2 minuti e e arrivano Robbi e Gianni. Si va' in stazione. Dove (ovviamente) tutti i treni sono in ritardo. Saltiamo sul primo che passa verso Bologna, dove cambiamo e ci dirigiamo, finalmente, verso Venezia. Quando arriviamo, l'apertura delle porte ci riserva un'aria calda, umida, appiccicosa, pesante... Vero, è il 3 d'agosto, ed è anche la giornata più calda dell'estate. Mezz'ora ad attendere l'autobus nella fornace che c'è davanti alla stazione, per andare nel "ridente" albergo di Mestre. Lasciamo i bagagli e prendiamo l'autobus per Venezia. Ovviamente dal lato sbagliato, con conseguente giro "panoramico" in autobus e sosta al capolinea... Finalmente piazza in Roma, ci avviamo per le stradine e ci fermiamo a mangiare. Ci sembra di essere in un altoforno... Segue caffè con delizioso dolcetto, quindi passeggiata (chiamiamola così) verso S. Marco. Becchiamo un angolo ventilato e ci ristoriamo un po'. Poi ci pensano i piccioni a farci sloggiare: con una mira impeccabile centrano Gianni. Prendiamo il vaporetto per il lido, dove arriviamo esausti e disidratati. Siesta in un bar per riprenderci un po' e goderci il passeggio. Peccato per il barista alquanto antipatico. Recuperate le forze, prendiamo il vaporetto per rientrare a Venezia. Incrociamo una nave della Costa crociere. Bella "tosta"... Ceniamo al "Casino dei Nobili". E anche questa volta i consigli che ci arrivano fanno centro. E, d'altronde, non poteva essere diversamente... Da ritornarci assolutamente!! Prendiamo l'autobus per Mestre. Oddio, "prendiamo" è una parola grossa. Infatti è stracolmo, e l'entrata è "a spinta", con all'interno un caldo ancora più allucinante, nonostante siano già le undici di sera, ed un sano odore umano. Il famoso "Eau d'ascelle"... Doccia ultrarapida e poi crolliamo di schianto sul letto, complice anche la "passeggiata" che abbiamo fatto per arrivare dalla fermata (sbagliata) dell'autobus all'albergo. Giornata bella, ma tosta. |
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