Filippine 2009-04-04

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DIARIO DI VIAGGIO: Filippine

20 marzo - 4 aprile 2009

Manila - Bangkok - Kuwait City - Roma

Inclusa la sosta tecnica di un’ora a Bangkok il volo per raggiungere Kuwait City è di 12 ore esatte. Durante la breve sosta chiudiamo definitivamente i conti della Cassa Comune mangiando una grande cioccolata alla menta acquistata con gli spiccioli rimasti. Il volo per Roma decolla regolarmente e puntualmente alle 13.15 atterra a Fiumicino. Una grande e splendida avventura è terminata. Appassionatamente… alla prossima. Giovanni

Partiamo, e cerco di ingannare il tempo guardando un po' le foto del viaggio, un po' chiacchierando, un po' dormendo. Il volo sarà lungo, e forse per questo ci danno da mangiare in continuazione...

Scalo a Kuwait City, cambio d'aereo, e via, destinazione Italia. Faccio caso che, al contrario del viaggio di andata, questa volta non evitiamo l'Iraq, ma ci passiamo proprio sopra. Speriamo in bene... Spero anche di poter fare una foto dall'alto del capo di Leuca, ma purtroppo il cielo è nuvoloso, e inoltre l'aerovia non passa sopra al capo, ma Sopra ad Otranto. Pazienza...

Arriviamo a Roma, e l'accoglienza è da paese civilizzato: quasi un'ora per riavere indietro le valigie, conto i circa 10/15 minuti necessari a Manila. Sarà perché la manodopera costa meno o perché nelle Filippine non ci sono i sindacati? Bah?

Intanto ci salutiamo: ognuno di noi prende la strada che lo riporta verso casa, ma forse portandosi appresso un po' di nostalgia per questo viaggio, e forse anche qualcosa di più. Qualcuno ha lasciato il segno, e l'emozione del distacco è forte. Il tempo passato insieme, poco o tanto che sia, ha lasciato in ognuno di noi qualcosa, in qualche modo ci ha cambiato un po'. Ma nulla dura in eterno, e prima o poi tutto finisce. Ed anche questo viaggio è finito. Ma rimane quello che in qualche modo si è costruito. Rimane il segno della partecipazione, dell'essere stati protagonisti insieme, di aver comunque costruito qualcosa, di aver formato gruppo partendo da un'insieme di persone sconosciute, di aver passato una splendida vacanza.

Epilogo: le dodici ore di pulmino con il bocchettone dell'aria condizionata ad altezza fronte, nonché le più di venti ore di viaggio di ritorno hanno lasciato il segno: un raffreddore così non m'era mai capitato. Devastazione totale. Al punto che pure il medico non è riuscito a tacere, esclamando un bel: "Sei combinato proprio bene!". No comment.

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