DIARIO DI VIAGGIO: India (Keràla) e Laccadive 12 febbraio - 9 marzo 2010 |
Venerdì 12 febbraio 2010: Milano - Mumbai In qualche modo arriva mattina (sempre che le 4 e qualcosa possa definirsi mattina), e ci mettiamo pian piano in movimento. Raggiungiamo il gruppo al banco del check-in, dove lasciamo i bagagli, quindi andiamo verso l'imbarco. Per ora pare che gli aerei siano puntuali. Per fortuna, perché ieri i voli erano un disastro, con ritardi consistenti e cancellazioni. Ultima telefonata con Germano, il nostro coordinatore, e poi imbarco e partenza. Arriviamo a Francoforte in un panorama fatto sostanzialmente di un solo colore: il bianco. Qui si che la neve é arrivata, e spiega bene i ritardi di ieri. Noi comunque siamo abbastanza puntuali, e cerchiamo di recuperare subito informazioni per il volo che ci porterà in India. Peccato che nessuno ne sappia ancora niente. Il che significa che sicuramente ritarderà. Da un certo punto di vista va bene perché così anche la rimanente parte del gruppo proveniente da Roma ha il tempo di arrivare. Niente da fare invece per l'ultimo componente del gruppo che avendo il volo da Venezia con due ore di ritardo, l'ha irrimediabilmente perso. Passa il tempo, ed alla fine partiamo. Per un attimo abbiamo anche pensato che ci avessero assegnato dei posti in business, ma.... pia illusione. Pazienza. Mi guardo attorno, e comincio a calarmi nell'idea dell'India. Che, inevitabilmente, non sarà quella giusta... Infine arriviamo, alle 3 di mattina ora locale, a Bombay, o Mumbai che dir si voglia. La prima "annusata" fuori dalla porta dell'aereo in fondo non è così devastante come temevo dai racconti che mi avevano fatto. Certo, magari non proprio una brezza marina, ma neanche un disastro. Recuperiamo i bagagli e tre taxi che ci accompagneranno in albergo. Certo, per essere taxi, sono taxi. Ma somigliano tanto alle nostre vecchie Fiat 1100, tutte rigorosamente nere. E piccole. Infatti i bagagli sono per metà fuori dal baule. Speriamo in bene Una mezz’ora di percorso per arrivare all’albergo attraverso Mumbai by night, tutto sommato abbastanza trafficata nonostante l’ora, e con il tassista che non si ferma ad un semaforo rosso neanche a pagarlo. L’avevo letto che la guida in india, oltre che essere a sinistra, era alquanto spericolata. Ed in effetti è abbastanza vero. Arriviamo in albergo, e l’impressione non è certo delle migliori: una strada un po’ così, l’ingresso che somiglia ad un bazar, gente che dorme un po’ dovunque. Bah… Eppure ci avevano detto che il Causeway era un buon hotel. Finalmente arrivano tutti i taxi, entriamo e scopriamo che non ci sono stanze. Che bello… Dopo qualche minuto di sconcerto, discussioni ed esibizione di fax con la prenotazione scopriamo l’equivoco: avevano capito che le stanze erano già pagate, mentre noi avevamo solo la prenotazione. Che poi in realtà loro non avevano neanche, visto che il corrispondente locale si era dimenticato di comunicare con l’albergo. Comunque sia, sentito l’odore delle rupie, le stanze appaiono come d’incanto. Ed effettivamente sono proprio carine. Magari piccole ma graziosissime e pulite, alcune addirittura appena rimesse a nuovo. Proprio vero: le apparenze a volte ingannano. Gli occhi si chiudono, e domani non è che possiamo dormire tanto, se vogliamo vedere qualcosa.
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