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Sabato 10 marzo 2012: Old Goa (Goa).

Di fatto é l'ultimo giorno. Con la colonna sonora del nostro ristorante preferito (veramente uno spettacolo), abbandoniamo l'oceano e ci trasferiamo in un posto vicino all'aeroporto: domani il volo parte presto e non vogliamo correre rischi. Inoltre ci pare doveroso fare un giro ad Old Goa, città indiana si, ma molto particolare, ricca di chiese e storia cattolica.

Contrattiamo con il tassista (questa volta per bene, vista la mia esperienza di qualche giorno fa) per un tour. Arriviamo in città e, in effetti, ci accoglie un panorama ben diverso da quello dei templi che abbiamo visitato fino ad ora. Comunque un cattolico un po' rivisitato, anche se non tanto come si può vedere in America latina, per esempio. Finiamo il primo giro di chiese, usciamo e... il tassista non c'è più. Oh, poffarbacco! Oh Santi Numi in Cielo. Ed ora?

Dove sarà? Gli sguardi dubbiosi e perplessi si rincorrono. Che fare? Cerchiamo un altro taxi? Aspettiamo? Per fortuna, dopo un'oretta ed un altro paio di chiese, lo vediamo arrivare tranquillo e beato: "Eh, non potevo rimanere fermo li e quindi sono andato laggiù". Ma cavolo e acciderbonila, dirlo prima no???
Vabbé, che ci vuoi fare? Sono fatti così. Ci godiamo il tramonto e rientriamo in albergo. Vabbè, albergo... non esageriamo. Ci saranno anche stati i portoghesi fino a poco fa, ma sempre in India siamo. E infatti, nel cortile di fianco impazza una festa con tanto di karaoke. Pazienza, dormiremo in aereo...

Ci consoliamo con un'ultima mangiata in un posto proprio indiano. Nel senso che di turisti nisba, a parte noi. Il risultato é stato questo:

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