DIARIO DI VIAGGIO: Filippine 20 marzo - 4 aprile 2009 |
Coco Loco - Puerto Princesa
Si, è piovuto, ma non sembra neanche. Anzi, da un certo punto di vista è quasi meglio, l'aria è diversa, più "frizzantina". Ci si prepara alla partenza. Il che implica anche rifare lo zaino. Non ce la posso fare tutta in un colpo. Faccio pausa e mi metto a chiacchierare. Finisco lo zaino, e al limite dello stremo, vado a farmi un bagno. Oggi l'acqua è decisamente più fresca degli altri giorni, ed il bagno è un vero piacere, che aumenta sempre di più man mano che mi rilasso. Voglio restare qui i giorni che rimangono... perché mai devo sciropparmi 3 giorni di viaggio per andare a vedere delle risaie??? Sto tanto bene qui. Oggi poi che il mare mi sta regalando momenti di vera ed assoluta goduria come mai prima... Chiudo lo zaino e mi rimetto a chiacchierare con i vicini di capanna. I componenti dell'altro gruppo hanno misurato l'isola con i loro passi. E anche loro si chiedono se dovevano contarli con l'alta o la bassa marea... Linda stanotte ha registrato il Batrace. Una vera eroina!!! Nuove frontiere dell'etologia ci attendono. Lasciamo Coco Loco con tanto dispiacere e prendiamo la barca che ci riporterà sulla strada del nostro viaggio. Arriviamo a Puerto Princesa, dove ci attendono i nostri due autisti con i pulmini tutti belli puliti lavati ed incerati... Ho come l'impressione che abbiano capito che non marcavano granché bene. O almeno lo spero. O forse è che così sperano in una mancia migliore. Però sono dell'idea che la mancia debba essere non qualcosa di "dovuto", ma qualcosa che ci si merita per quello che si fa "oltre" il proprio dovere per il quale si è già pagati. Ed il nostro autista è stato sicuramente al di sotto del "minimo sindacale". E l'unico mezzo che abbiamo per fargli capire che siamo turisti si, ma proprio polli no, è il meccanismo della mancia. Quindi ciccia, tesoro. Io ed altri ci "ammutiniamo" (anche se io qualche dubbio dopo aver visto i pulmini lavati e lo stile di guida cambiato l'ho avuto) e non "elargiamo", altri danno meno di quanto proposto. Insomma, ognuno ha fatto un po' come gli pareva. Che è anche giusto, alla fine. Meno traffico del solito, arriviamo in albergo, ci sistemiamo nelle camere con aria condizionata (prima volta che ci capita, anche se in realtà non ce ne sarebbe neanche bisogno), e usciamo alla caccia di un ristorante, che troviamo qualche centinaio di metri più in là. Carino, "tipico", ma con un "piccolo" particolare che stona: la musica che mettono è puro country americano...
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