DIARIO DI VIAGGIO: Filippine 20 marzo - 4 aprile 2009 |
Banaue
Pioviggina. E ci sono nuvole basse. E quando guardo fuori, finalmente alla luce del giorno, mi viene quasi un colpo... É come se fossi stato catapultato indietro di quattro anni, direttamente in Perù: stesso scenario, stessa "aria", stesso panorama, stesse coltivazioni nei terreni terrazzati. Impressionante. Finanche i lineamenti delle persone sono simili, comunque molto diversi da quelli che abbiamo visto fino a ieri. Mi riprendo dallo choc, decido per qualche foto e... porcaccia miseria: ho lasciato la fotocamera accesa e mi si è scaricata totalmente la batteria!!! Imprecando come un pastore sardo a cui hanno rubato le pecore (i pastori sardi mi perdonino) corro in camera a recuperare il caricabatterie. Spero che in un quarto d'ora o poco più riesca a dare una carica sufficiente per la giornata. Economizzerò al massimo, e speriamo. Certo che per una fotocamera che costa come una botte d'olio, per giunta di una marca così blasonata, non avere un tempo per andare in stand-by, è proprio triste... Stendiamo un pietoso velo sulla cosa. Quando ci muoviamo, la batteria fa segnare due tacche sul display. Se la cosa è vera, e se funziona come al solito, bastano e avanzano per tutto il giorno. Scendiamo giù in paese, dove ci fermiamo al mercato per comprare un po' di frutta. Piove ancora. Arriviamo al punto di partenza dell'escursione per le risaie, il "mirador", a non "miriamo" un bel niente, visto che è tutto coperto dalle nuvole. Niente da fare, non c'è verso. Solo un minimo spiraglio ci consente di provare a fare qualche foto, ma nulla di più. Gli irriducibili decidono di andare comunque a fare la "passeggiata" di 3/4 ore per le risaie. Gli altri, fra cui io, rinunciano. Secondo me non ha senso girare per le risaie mentre piove e tirare degli accidenti, quindi, con molto dispiacere, rinuncio. Scendiamo in paese e ci dividiamo in gruppetti. Un po' di shopping, un po' di foto, un caffè al "bar", un giretto per il paese. Ci passiamo la mattinata ed il primo pomeriggio così. Pranziamo e poi torniamo in albergo, dove incontriamo i temerari. Che questa volta sono proprio degni di tale nome. La "guida" che li ha accompagnati, era tale solo di nome, visto che la strada l'ha dovuta chiedere ad un vecchietto. E nonostante questo l'ha sbagliata più volte, conducendo il gruppo per dei percorsi un po' improbabili, a camminare sui confini delle risaie, bagnati, durante la pioggia. Morale, più volte affondati nella risaia fino a metà polpaccio, qualche scivolone, e la Patty una bella rotolata giù dall'argine, fermata (per fortuna) da due provvidenziali alberelli. Insomma, poteva andare a finire davvero male Speriamo in una doccia calda, visto che la corrente c'è ma... niente da fare, l'acqua è fredda lo stesso. Mistero. Io non ce la posso fare, e chiedo "ospitalità" da chi invece l'acqua calda ce l'ha.. Che goduria!! Ceniamo al People's restaurant (sarà stato un ristorante comunista?), dove abbiamo anche pranzato. Cena ottima, con il riso saltato migliore di tutti quelli provati. Stasera la corrente c'è, ma vuoi mettere? Molto meglio la candela che non un neon: fa molto più pendant con la finestra aperta!!!
Tutte le foto della pagina 800x600
|
Inviare a postmaster/°chiocciola/°borrello.net un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web. |