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Filippine 2009-04-02
 

DIARIO DI VIAGGIO: Filippine

20 marzo - 4 aprile 2009

Banaue

La pioggia ha continuato a cadere quasi incessantemente per tutta la notte. Mentre facciamo colazione nubi basse coprono le cime delle montagne circostanti. Siamo al centro di una vasta zona di risaie a terrazza. Le piantagioni di riso sono un tipico esempio di coltivazione a terrazze estensiva, realizzata costruendo terrapieni sostenuti da muretti, ricavando così superfici piatte che favoriscono la ritenzione dell’acqua piovana e perciò la fertilità del suolo. Alle 9.30 partiamo per raggiungere il Belvedere che si trova a pochi minuti di macchina dalla città. La strada si inerpica sulla montagna fino a raggiungere un piazzale dove è possibile godere di magnifiche vedute delle risaie a terrazze che si stendono tutto intorno. Purtroppo la vista è in buona parte impedita dalla nebbia e dalla pioggia. Sotto una tettoia vecchie ifugao con i loro costumi tradizionali si lasciano fotografare per qualche pesos. La figlia della proprietaria di un negozio di souvenir si offre per 500 pesos come guida per un ipotetico trekking. Otto partecipanti aderiscono alla proposta nonostante la fastidiosa pioggerella che cade incessantemente da ore. Sarà una non facile camminata di quattro ore attraverso terrazze con numerosi punti in cui si procede in precario equilibrio lungo i bordi delle risaie. Il riso non è solo una coltivazione ma la base della cultura e dei ritmi della giornata del popolo che vive in questa cordigliera. In onore al riso si fanno riti e sacrifici di polli e maiali. Doverosa nel pomeriggio una visita ai vari negozi di souvenir che principalmente espongono oggetti di legno intagliato a prezzi veramente irrisori. Cena al People Restaurant.

Pioviggina. E ci sono nuvole basse. E quando guardo fuori, finalmente alla luce del giorno, mi viene quasi un colpo... É come se fossi stato catapultato indietro di quattro anni, direttamente in Perù: stesso scenario, stessa "aria", stesso panorama, stesse coltivazioni nei terreni terrazzati. Impressionante. Finanche i lineamenti delle persone sono simili, comunque molto diversi da quelli che abbiamo visto fino a ieri. Mi riprendo dallo choc, decido per qualche foto e... porcaccia miseria: ho lasciato la fotocamera accesa e mi si è scaricata totalmente la batteria!!! Imprecando come un pastore sardo a cui hanno rubato le pecore (i pastori sardi mi perdonino) corro in camera a recuperare il caricabatterie. Spero che in un quarto d'ora o poco più riesca a dare una carica sufficiente per la giornata. Economizzerò al massimo, e speriamo. Certo che per una fotocamera che costa come una botte d'olio, per giunta di una marca così blasonata, non avere un tempo per andare in stand-by, è proprio triste... Stendiamo un pietoso velo sulla cosa. Quando ci muoviamo, la batteria fa segnare due tacche sul display. Se la cosa è vera, e se funziona come al solito, bastano e avanzano per tutto il giorno.

Scendiamo giù in paese, dove ci fermiamo al mercato per comprare un po' di frutta. Piove ancora. Arriviamo al punto di partenza dell'escursione per le risaie, il "mirador", a non "miriamo" un bel niente, visto che è tutto coperto dalle nuvole. Niente da fare, non c'è verso. Solo un minimo spiraglio ci consente di provare a fare qualche foto, ma nulla di più. Gli irriducibili decidono di andare comunque a fare la "passeggiata" di 3/4 ore per le risaie. Gli altri, fra cui io, rinunciano. Secondo me non ha senso girare per le risaie mentre piove e tirare degli accidenti, quindi, con molto dispiacere, rinuncio.

Scendiamo in paese e ci dividiamo in gruppetti. Un po' di shopping, un po' di foto, un caffè al "bar", un giretto per il paese. Ci passiamo la mattinata ed il primo pomeriggio così. Pranziamo e poi torniamo in albergo, dove incontriamo i temerari. Che questa volta sono proprio degni di tale nome. La "guida" che li ha accompagnati, era tale solo di nome, visto che la strada l'ha dovuta chiedere ad un vecchietto. E nonostante questo l'ha sbagliata più volte, conducendo il gruppo per dei percorsi un po' improbabili, a camminare sui confini delle risaie, bagnati, durante la pioggia. Morale, più volte affondati nella risaia fino a metà polpaccio, qualche scivolone, e la Patty una bella rotolata giù dall'argine, fermata (per fortuna) da due provvidenziali alberelli. Insomma, poteva andare a finire davvero male

Speriamo in una doccia calda, visto che la corrente c'è ma... niente da fare, l'acqua è fredda lo stesso. Mistero. Io non ce la posso fare, e chiedo "ospitalità" da chi invece l'acqua calda ce l'ha.. Che goduria!!

Ceniamo al People's restaurant (sarà stato un ristorante comunista?), dove abbiamo anche pranzato. Cena ottima, con il riso saltato migliore di tutti quelli provati.

Stasera la corrente c'è, ma vuoi mettere? Molto meglio la candela che non un neon: fa molto più pendant con la finestra aperta!!!

 

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