Mercoledì 16 agosto: Playa del Carmen – San Cristobal de Las Casas
Letto, spiaggia e tappa da Josè.
E così ci siamo. Arriva il momento dei saluti. Alle due partono Angela e Montse,
alle sei noi. In un’aria di finta indifferenza, i saluti assumono un sapore
strano. Cerchiamo di fare finta di niente, ma non è così: sono successe troppe
cose perché questi saluti siano come gli altri. I tentativi di essere
indifferenti non convincono nessuno, neanche noi. Javier, che si trova a passare
per caso, prova a risollevare gli animi, ma ottiene il risultato opposto. Alla
fine rinuncia anche lui. Il tempo assume una dimensione strana: i minuti
scorrono via troppo veloci per i nostri desideri, ma allo stesso tempo sembra
essersi fermato, come nell’attesa che accada qualcosa.
Alla fine, quasi come una
liberazione, arriva l’ora della partenza. Continuiamo a fare finta di essere
indifferenti, ma sembra un funerale. Evitiamo di farci promesse che sappiamo non
potranno essere mantenute.
Ci rifugiamo da Josè, dove
abbiamo anche sistemato i nostri bagagli. Come al solito è gentilissimo, e ci dà
anche la possibilità di una doccia prima della partenza.
Infine arriva il momento di
partire anche per noi: ci attendono 700 chilometri e 18 ore di viaggio in
pullman. Per fortuna i trasporti su gomma in Messico sono ben attrezzati: a
bordo si sta comodi, c’è il bar ed il bagno. Ma comunque sempre 18 ore di
pullman sono. E per giunta su strada normale, visto che le poche autostrade sono
tutte a nord. Abbiamo fatto un po’ di conti ed abbiamo deciso che d’ora in
avanti viaggeremo di notte, per risparmiare un po’ sia sui soldi che sul tempo:
ci stancheremo un po’ di più ma guadagneremo anche tempo prezioso.
In corriera ritroviamo Patrizia
e sua sorella, che avevamo conosciuto ad Antigua.