Giovedì 24 agosto: Città del Messico
Città del Messico è una città
enorme. Il viale principale misura qualcosa come trentadue chilometri. Ho
provato a misurare quanto fossero realmente, e sono tanti. Gli abitanti sono più
di trenta milioni. Ed anche questi sono tanti… Numeri impressionanti. Il
traffico è caotico, per cui abbandoniamo subito l’idea dei taxi per muoverci
invece in metropolitana, decisamente più veloce, oltre che economica. Per quanto
lì hanno tre tipo di taxi, a seconda del colore: bianchi, che sono quelli più
recenti e quindi anche i più veloci e comodi oltre che i più cari, marroni, che
sono una via di mezzo e l’esercito di maggiolini verdi, che sono i più
economici. Cosicché uno può scegliere da chi servirsi in base anche a quello che
vuole o può spendere…
Ci dividiamo: Robbi va ala casa
di Frida Calò, io al Museo di antropologia. A fine mattina ho visto solo i primi
due padiglioni. Non vado neanche a spinta, faccio fatica a respirare ed ogni
passo dà l’affanno come se avessi corso. Accidenti, sapevo che l’altitudine dava
dei problemi, ma non immaginavo affatto fossero così.
Mi siedo con un bicchiere di
caffé ben zuccherato in mano e “vegeto” per un paio d’ore. Pian piano comincio a
riprendermi, visito un altro padiglione poi abbandono. Mi spiace, ma faccio
troppa fatica.