www.borrello.net
11 aprile 2005
 

Precedente Perù Successiva

Sveglia sul presto, doccia e colazione. Ci troviamo con la signora che ci organizza i vari giri e dopo averli concordati si va a fare un giro. Classica "Plaza des Armes" che troveremo in tutte le città peruane, saltiamo il museo della cattedrale e andiamo invece nella chiesa di S. Francesco, che è molto caratteristica, poi facciamo visita a quella di S. Pedro, più occidentale e molto carina.

Verso mezzogiorno si ritorna all'hostal, dove ci aspetta il pulmino con cui andremo a visitare il "Museo de oro" per poi dirigerci verso Pisco, dove giungeremo dopo circa tre ore di viaggio. La sorpresa sta nel paesaggio che non ti aspetti: deserto e poi ancora deserto. Desolato. Dune di sabbia che copre le pietre lungo la Panamericana. Eppure, quando nei paraggi c'è un po' di acqua, tutto cambia. Paesi, coltivazioni di mais, piante di cotone. Troppo abituati a vedere il Perù dei documentari, siamo sorpresi da questo panorama.

Alle sei di sera è già tramontato il sole. C'è anche la luna, e non perdiamo certo l'occasione per discutere se la sua "gobba" funziona come il detto (gobba a ponente luna crescente) anche qui o se nell'emisfero sud funziona al contrario. Arriviamo in albergo che per 12 dollari ci offre una sistemazione dignitosa. Cena a base di mariscos in avocado. Molto buoni, nonostante l'apparenza. I bicchieri con l'etichetta ancora attaccata sona una "chicca".

Dopo cena ci immergiamo il quel che resta del mercato dove, fra una tienda e l'altra veniamo letteralmente "abbordati" dai "buttadentro" dei locali del posto. Fra questi, due ragazzine decisamente carine ci propongono un giro di "Pisco sur", che si rivela essere un argomento decisivo per il nostro capogruppo. Il locale non è granché, ma il pisco effettivamente è buono. Volume della musica semplicemente insostenibile.

Pagina delle foto

Precedente Successiva

Inviare a postmaster/°chiocciola/°borrello.net un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.