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12 aprile 2005 (P.1)
 

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Sveglia presto e dopo qualche foto partiamo per le isole Balestas.

Finalmente ho l'impressione che il viaggio sia cominciato. A parte i soliti venditori di qualunque cosa, quello che conta è che siamo in riva all'oceano pacifico. Per fortuna è calmissimo, anche se comunque c'è un po' di onda lunga. Montiamo tutti su una lancia da 20 posti ed in breve tempo (grazie anche ai 200 puledrini presenti nel motore) arriviamo alla prima isola, dove ammiriamo il candelabro. Le dimensioni sono enormi. Si fa quasi fatica a credere che possa essere stato fatto dall'uomo. Se poi penso che non è tracciato sulla sabbia ma sulla roccia...

Proseguiamo verso la seconda isola, più piccola, dove ci attendono migliaia di volatili (guano compreso...). Il colpo d'occhio é spettacolare! Gabbiani, cormorani... finanche qualche pinguino, 2 avvoltoi e le immancabili sule... Insomma, c'è di tutto. L'isola è proprio bella, ed offre dei colpi d'occhio spettacolari. "Giriamo l'angolo" e ci troviamo di fronte ad uno scoglio pieno di otarie. La barca si avvicina per farcele vedere meglio ma forse un po' troppo, tanto che il pilota deve fare una manovra un po' brusca per togliersi d'impiccio e non andare a finire sullo scoglio spinti dall'onda lunga. Per fortuna tutto ok, quindi andiamo a vedere "l'asilo" delle otarie, ovvero una spiaggia stracolma di femmine con i loro cuccioli. Lo spettacolo (così come il chiasso) é notevole: sembra di essere "dentro" ad un documentario. All'appello manca solo l'orca che va a caccia...

Torniamo indietro e, finalmente, riesco a trovare un paio di occhiali da sole decenti in una bancarella vicino al porto, dopo che i miei mi avevano abbandonato quasi subito. E qui non sono un accessorio di poco conto.

Caffé ristoratore e ripartiamo verso Nazca.

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