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12 aprile 2005 (P.2)
 

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La sosta è d'obbligo: l'oasi di Huacachina, vicino Ica, è famosa, anche per le sue dune di sabbia. Noi, da veri volpini, puntiamo la prima, quella più vicina, e partiamo in quarta. Peccato che nell'entusiasmo ci dimentichiamo di qualche piccolo particolare. Per esempio che scalare una duna è faticosissimo. Che sarebbe meglio farlo per vie diagonali, invece che per la massima pendenza. E, infine, che è mezzogiorno ed il sole picchia, visto che siamo anche in pieno deserto.

Insomma, il risultato è semplice: in quattro ci fermiamo sfiniti a metà. Christian arriva in cima, ma poi ci racconterà che non ha passato propriamente un bel quarto d'ora. Insomma, una specie di waterloo. Comunque sia, anche da metà percorso si gode di un panorama splendido. Ovviamente la discesa é molto più agevole (ma và?), ma nonostante questo siamo sudati, accaldati, pieni di sabbia dappertutto...

Ci rifocilliamo un po' nella tienda, e poi ripartiamo alla volta di Nazca, dove giungiamo con un discreto anticipo rispetto agli orari previsti per il volo.

Quando arriva il nostro turno, saliamo in tre alla volta su dei piccoli cessna. Io sto davanti, e mi godo anche la visione frontale. Il vento teso al traverso mi preoccupa un po', ma pare che da queste parti sia una costante e quindi ci siano abituati. Speriamo. Ad ogni buon conto, il nostro pilota si raccomanda sulla necessità, in caso di bisogno, di usare i sacchetti in dotazione. POR FAVOR! Abbiamo la netta impressione che qualche turista gli abbia fatto di recente qualche "regalino" nel colletto della camicia...

Il volo é bello, più che per le figure (che ovviamente ci stupiscono), per l'ambiente ed il panorama che si vede dall'aereo.

Dopo 40 minuti di volo ed un atterraggio da manuale nonostante il vento, "sganciamo" a Pedro 10 dollari di mancia (meritati). Poi, per uscire dall'aeroporto, ci "scuciono" altri 12 soles... Entrata gratis, ma l'uscita... Vabbé. Andiamo in Hostal, che é giusto di fronte: bello, sembra un piccolo resort (anche se di qualità "peruana"), con anche una piccola piscina. Insomma, per aver pagato 12 dollari, il "Nido del condor" si presenta bene. Anche l'aperitivo (a base di Pisco sur, ovviamente) è buono. Ceniamo in paese, in un posto veramente carino e caratteristico.

Non sapremo mai se qualcuno e/o quale di questi eventi sarà la causa di quello che succederà domani.

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