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14 aprile 2005
 

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La notte passa abbastanza bene, ed il risveglio più o meno anche. Sto decisamente meglio, anche se qualche strascico di ieri c'è ancora. Colazione con comodo, e poi a zonzo per la città. La classica Plaza des armes con la cattedrale, il monastero (molto bello) le "buttadentro" del ristorante che vorrebbero farci pranzare alle 10 di mattina...

La guida che ci accompagna per il monastero è Laura, una signora molto "a modo", come si direbbe in Emilia, ed andare in giro con lei è stato veramente piacevole. Impressionante come abbia imparato in un attimo tutti i nostri nomi! Le descrizioni che ci fa degli ambienti e della vita di allora sono molto belle, e questo rendi il posto ancora più bello.

Arriva l'ora di pranzo, e ci ritroviamo ancora alle prese con le "buttadentro" dei ristorantini. Avevamo deciso per uno di quelli, finalmente convinti, ma poi la troppa "insistenza" ci convince a cambiare posto. Mi chiedo come facciano a non capire che a stare troppo addosso alla gente ottengono l'effetto esattamente opposto. Erano di tre ristoranti, e ormai ci avevano convinto. E invece siamo andati da un quarto! Se solo non ci avessero stressato, uno di loro avrebbe guadagnato dei clienti. Tanto è una ruota che gira. E invece, niente a nessuno di loro! Chissà se gli è servito.

Dopopranzo, altro giro di chiese e poi valutiamo la possibilità di fare un giro al mercatino locale. Ragioniamo un po' sull'opportunità di addentrarci in un posto non proprio "turistico", anzi... Infine decidiamo di andarci, prendendo qualche precauzione in più del solito. E allora, formazione "a testuggine", zainetti davanti invece che dietro, macchine fotografiche ecc. sotto le maglie, occhi apertissimi e via. Forse avremo anche fatto la figura dei turisti scemi che hanno paura dei fantasmi o forse no. Fatto sta che siamo gli unici turisti in tutto il mercato. Ed giudicando dagli sguardi a volte un po' perplessi della gente, forse non ne vedono tanti da queste parti. A meno che non stessero pensando: "che poveri pirla, guarda come sono conciati". Non lo sapremo mai.

Stendiamo un velo pietoso sui "contenuti" del mercato, nonché sui relativi effluvi. C'é però da dire che presentano la loro merce, specie la frutta, in modo molto pittoresco e con molta grazia.

Usciamo dal mercato ancora "integri" e, dopo un breve salto in albergo (l'ultimo colpo di coda di Montezuma?) andiamo a vedere un mercatino di artigianato. Molto carino, ma decisamente "per turisti".

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