Giovedì 27 luglio: Panajachel – Chichicastenango
Alzata mattiniera per andare al
famoso mercato di Chichicastenango. Scegliamo i trasporti locali e saliamo sul
classico pulmino “bonsai”. Ci sistemiamo come possiamo sui sedili “mignon”.
Tommi e Lucia da una parte, io vicino ad un signore e la Robbi vicino ad un
turista. Naturalmente si attaccano la “pezza”. Non so come fanno, visto che lui
è tedesco e l’unica forma di comunicazione linguistica in comune è qualche rado
frammento di inglese… Parlassero del tempo capirei, invece parlano di filosofia.
Sono allucinato dalla capacità comunicativa della Robbi!
Arriviamo a destinazione con le
ossa rotte, ma il mercato di Chichicastenango è una chicca. C’è di tutto, e
anche di più: odori, colori, confusione. In mezzo alla baraonda ritroviamo un
po’ di persone conosciute: sembra quasi che ci siamo dati un appuntamento,
invece è del tutto casuale: ci sono i ragazzi di Milano, i bolognesi e noi
cinque. Ovvia foto di gruppo in cima ai gradini della chiesa, dove intanto i
locali fanno i loro riti.
Si avvicina un bimbo che si
stacca appena da terra: vuole lucidarmi le scarpe a tutti i costi, nonostante
siano di stoffa… Ma ormai abbiamo capito: loro, e non solo i bimbi, tendono ad
identificare tutti i turisti come “gringos”, cioè americani, non propriamente
ben voluti. E allora bisogna distinguersi, e cioè dirgli subito che non siamo
americani ma italiani. La cosa funziona sempre: l’espressione cambia subito e si
apre un sorriso.
Funziona anche col bimbo il
quale, appena dettogli da dove veniamo ci esclama un “Italiani, Baggio” che ci
stupisce, ma poi non più di tanto. Comunque va bene così.
Torniamo a Panajachel, e
decidiamo di partire un giorno prima del previsto, proseguendo il viaggio verso
Tikal. Andiamo nella cosa che somiglia di più ad una agenzia di viaggi. Dobbiamo
metterci un po’ d’immaginazione, ma fa lo stesso. Prenotiamo un volo da Città
del Guatemala a Flores, visto che andarci in pullman è un casino… Ci dà un
biglietto fatto a mano e ci indica dove andare, a Città del Guatemala, per
cambiarlo col biglietto vero e proprio. C’è qualcosa che non ci convince del
tutto nell’agenzia, ma non abbiamo alternative.
È piovuto anche oggi. Vuoi mai
dire…