Venerdì 11 agosto: Playa del Carmen
Ripenso a ieri sera e sorrido
ancora per ciò che è successo nel locale. Non è la prima volta che mi scambiano
per straniero e la mia collezione aumenta: Iraniano, Egiziano, ed ora Messicano…
Facciamo colazione in quella che
diventa subito la nostra “casa”: è il bar-ristorante di Josè, spagnolo
trasferitosi lì. Il bar è piccolo, ma è accogliente e pulito, ma soprattutto è
Josè che fa la differenza. Leghiamo subito.
Comincia la vita da spiaggia
messicana,
fatta di tempi lenti in un paese che certo non corre, di piccole cose. Va bene: un periodo di riposo ci vuole,
prima di intraprendere i lunghi, e probabilmente scomodi, trasferimenti che ci
attendono fra pochi giorni.
Spero di rincontrare il gruppo
di spagnole in spiaggia. “Casualmente” questo avviene (grazie Robbi), e leghiamo
anche con loro.
Lo spagnolo ha mille facce, e lo
spagnolo parlato dagli spagnoli assume delle sfumature sonore gradevolissime. Ed
io le ascolto e me le gusto per tutto il giorno, che trascorre piacevolmente fra
una chiacchiera e l’altra.
Andiamo a cena assieme: ormai
noi cinque siamo diventati quasi inseparabili. Rimpiangiamo solo che Josè sia
legato dal lavoro, ma lo andiamo a trovare spesso…
Il dopo cena è dedicato ad un
po’ di shopping (figurati, da solo in mezzo a ben quattro donne!) e alla
scoperta dei locali sulla spiaggia. C’è tutto: spiaggia, mare, un po’ d’alcool,
musica, e la compagnia. Cosa volere di più? Oddio, proprio volendo qualcosa c’è…
Chissà mai, se il destino volesse metterci una buona parola…
Facciamo giusto in tempo a
metterci tutti d’accordo per fare un’escursione a Cozumel quando io e Montse
rimaniamo separati dagli altri, portati via dalla bolgia. Destino? Casualità? Forse, ma fatto sta che la serata
prosegue con un’interessantissima partita a “chiacchiere” sotto le stelle.