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India 2010-02-27
 

DIARIO DI VIAGGIO: India (Keràla) e Laccadive

12 febbraio - 9 marzo 2010

Sabato 27 febbraio 2010: Kovalam - Fort Cochin

Oggi relax totale. Giusto un bel giro di shopping (durante il quale facciamo un po' di scorte preziose per il futuro: pasta, olio e tonno in scatola), e un pranzo nel posto di ieri con un pollo cotto al forno da non crederci per quanto è buono. Non c'è il nostro "amico", ma la qualità è sempre all'altezza. Veramente complimenti.
Cominciano le partenze. Alessandra e Raffaella sono le prime, seguite poi dal resto del gruppo che non verrà nella Laccadive. Noi invece aspettiamo l'autista dell'agenzia indiana (si, proprio quella delle camere di Mumbai). Finalmente arriva, e subito cominciano i casini: dovremmo dare a lui 8000 rupie di saldo, ma non ha nessuna ricevuta da darci. Capirai... In qualche modo, dopo estenuanti telefonate col suo capo, sistemiamo la questione ricevuta . Nel frattempo l'autista semplicemente "scompare". Ha detto "torno subito", e nessuno l'ha più visto. Peccato che noi sei dobbiamo prendere un aereo, e l'orologio cammina... Ci avviamo con i bagagli verso il posto dei taxi, e anche li niente. Tutti lo cercano, anche il tipo dell'albergo (visto che da lui doveva avere dei soldi) che non ci lascia un secondo da soli. Semplicemente scomparso...
Morale, quando ormai noi eravamo in procinto di abbandonarlo ed arrangiarci per i fatti nostri, invece che arrivare con il pulmino, si presenta con due taxi. La corsa verso l'aeroporto avviene in un silenzio quasi irreale. Già normalmente la guida è di quelle da infarto, ma ora sto veramente lasciando dieci anni della mia vita su quel taxi, tant'è che ad un certo punto dico all'autista qualcosa che suona più o meno così: "Caro, è vero che dobbiamo arrivare in aeroporto, ma vivi sarebbe meglio".
Finalmente arriviamo, incredibilmente illesi, anche se forse con qualche capello bianco in più.

Ovviamente la giornata non poteva finire bene: Arriviamo a Fort Cochin dopo il volo e un'ora di taxi, molliamo le valigie al Rossitta, dove avevamo prenotato (e pagato) le camere qualche giorno fa, e lui ci vuole dare altre camere. Di cui 2 da paura, una specie di stia da galline. La stanchezza fa la sua parte, ma anche il tentativo di fregatura fa girare notevolmente le scatole, e così la Nunzia se lo mangia vivo. Morale, le due stie rimangono, e Lucio si gode la suite con tanto di dondolo in camera.

 

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